Una caldaia a condensazione è una caldaia ad acqua calda nella quale si ha la condensazione del vapore acqueo dei fumi di scarico. In questo modo si ha il recupero del calore latente di condensazione e di conseguenza maggiore efficienza energetica rispetto ad una caldaia tradizionale.
Lo scopo principale della caldaia è quello di fornire calore all’acqua che scorre nei radiatori o altri corpi scaldanti per il riscaldamento. Esistono caldaie a condensazione sia nella versione a basamento (in un’ampia gamma di potenze), che nella versione murale (fino a 140 o 160 kW).
Le caldaie a condensazione utilizzano serpentine per lo scambio del calore realizzate con metalli resistenti all’acidità delle condense (pH = 4,5). I materiali principalmente usati sono acciaio Inox (in particolare AISI 304L o AISI 316L) e lega alluminio-silicio, con eventualmente magnesio.
Per avere un maggiore risparmio energetico, la temperatura dell’acqua in ingresso ad una caldaia a condensazione deve essere più bassa rispetto alle caldaie convenzionali. Ciò avviene a esempio negli impianti radianti (pannelli a soffitto, serpentino a pavimento o serpentino a parete).
Nella maggior parte dei casi le caldaie a condensazione presentano un bruciatore a premiscelazione che aumenta l’efficienza della caldaia e al tempo stesso riduce le emissioni di monossido di carbonio e NOx. Ciononostante, questi benefici si ottengono solo con un attento controllo dell’eccesso d’aria.
A differenza delle caldaie convenzionali, i fumi scaricati non sfruttano il tiraggio naturale del camino, per cui sono espulsi attraverso un ventilatore inserito a monte del bruciatore; ciò rende problematico lo scarico di più caldaie in un unico camino.
Le canne fumarie possono essere in polipropilene saturo (PPS), acciaio inox resistente all’umido oppure alluminio speciale.
È presente inoltre un tubo per lo scarico della condensa nel pozzetto di raccolta; risulta necessario, quindi, un dispositivo di neutralizzazione della condensa.